La Storia di Palazzo Tolomei
La storia di Palazzo Tolomei, si intreccia indissolubilmente con la storia di quel meraviglioso e irripetibile momento che è stato il RINASCIMENTO FIORENTINO.
I primi proprietari del Palazzo furono infatti i Taddei, antica famiglia patrizia di Firenze. Mercanti di lane pregiate e banchieri, sostenitori e soci in affari della famiglia dei Medici. I Taddei sono soprattutto famosi per avere ospitato nel 1505 Raffaello Sanzio. Il grande Raffaello, ebbe modo di sdebitarsi con i Taddei per la loro benevolenza, dipingendo la MADONNA DEL PRATO, oggi al Kunsthistorische Museum di Vienna e la SACRA FAMIGLIA, detta appunto "TONDO TADDEI", oggi alla National Gallery of Scotland.
Anche Michelangelo lavorò per la famiglia Taddei, scolpendo il "TONDO TADDEI", oggi alla Royal Academy di Londra.
Ma le fortune di questa famiglia , inesorabilmente peggiorarono e Antonio Taddei, proprietario del palazzo nel '500, lasciò ai suoi discendenti, anche molti debiti.
Nel 1564 il palazzo fu venduto ai Baglioni di Perugia e passò di mano in mano, fino al 1620, anno in cui fu comprato dalla famiglia Del Chiaro. Ed è a questa famiglia, ed in particolare a Leon Battista del Chiaro, uomo colto, raffinato, ed ambizioso, che si deve la decorazione che noi oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore.
Leon Battista Del Chiaro, pur ricchissimo e famoso mercante, volle infatti accrescere ulteriormente il prestigio della famiglia, con un grande matrimonio. La sposa era figlia del nobile Marchese fiorentino Giovan Giorgio Ugolini, di illustre ed antica discendenza. Ed è per questo, che furono chiamati a decorare e ristrutturare il palazzo di Via Ginori, gli artisti più famosi di quel tempo a Firenze. Alessandro Gherardini e Giuseppe Nicola Nasini, pittori famosi e ricercatissimi, ebbero incarico di affrescare gli splendidi saloni delle feste. Giovan Battista Ciceri mise la sua ineguagliabile arte di stuccatore e decoratore in tutti i piani del Palazzo: meravigliosi cornici marcapiano e splendidi sovrapporta, ci ricordano oggi lo straordinario valore delle opere a stucco. Ed a Giovanni Baratta vennero commissionate la grande statua di Diana che ancor oggi accoglie i visitatori nel cortile quattrocentesco oltre che le deliziose statue di Ercole, nello scalone del Palazzo.
A conclusione di tutte le opere, la famiglia Del Chiaro appose, sulla facciata lo stemma di famiglia, tre crescenti rossi e azzurri in campo d'argento.
La sera del 27 Maggio 1645, al termine dei festeggiamenti nuziali, Leon Battista del Chiaro, condusse la consorte Maria Ugolini nel lussuoso Palazzo e possiamo immaginare la sorpresa e la emozione che devono aver accompagnato la sposa nella sua visita nelle magnifiche sale e nelle lussuose camere della sua nuova dimora.
Per ironia della sorte, come si svela in un codicillo su un albero genealogico della famiglia, fu proprio questa "dama nobile e di satisfatione", Maria Ugolini, a causare la rovina economica della famiglia. Impose infatti al marito un tenore di vita molto al di sopra delle sue possibilità finanziarie: feste e balli, vesti e decorazioni lussuose, sprechi e capricci. Non ebbero figli e si dovettero vendere arredi e quadri, per mantenere questa capricciosa signora nei lussi. Alla morte dell'ultimo fratello della famiglia Del Chiaro, Pier Giovanni, nel 1664, il palazzo fu venduto a Neri Tolomei, che da tempo si dichiarava disponibile all'acquisto. La famiglia del Chiaro si era estinta, e con essa, forse, un' epoca in cui l'arte e lo sfarzo erano stati sovrani.
Anche i Tolomei, erano una ricca famiglia di mercanti, così ricchi che già alla fine del '300 si erano fatti costruire una tomba elegantissima nella bella chiesa di Santo Stefano al Ponte. Nel cuore di quella Firenze in cui si esercitava la mercatura delle sete. Il personaggio più famoso è Guccio Tolomei, ma ancora di più famoso è suo figlio, Piero, per una avventura "piccante" raccontata nelle cronache dell'epoca. Piero Tolomei era stato infatti incaricato di una delicata missione politica, Ma aveva trascurato il suo dovere, preferendo passare il suo tempo con una... "gentil fanciulla" Ma dopo questo episodio boccaccesco, le fortune della famiglia risalgono, insieme alla loro ricchezza. I Medici li proteggono e loro, al culmine della loro prosperità, nel 1664 comprano il Palazzo in via Ginori, per la somma abbastanza esigua di 425 scudi. Un palazzo da restaurare, sicuramente, ma pagato veramente poco, se pensiamo che, due anni dopo, la nobilissima Margherita Frescobaldi, che va sposa a Neri Tolomei, porterà una dote di 3000 scudi!!!!! Anche questo matrimonio è il segno della potenza della Famiglia Tolomei. Essi restaurano ed abbelliscono ancora il Palazzo, specialmente nelle camere e nei salotti più intimi di famiglia, fino a dargli l'aspetto che noi oggi ammiriamo.
Il Settecento è per la famiglia Tolomei, ancora un secolo di ricchezza ed onori e nel 1823 un altro Neri Tolomei, sposa la principessa Luisa Corsini, figlia del Principe Tommaso. Dopo tanti successi, però, il tramonto: nel 1850 il Palazzo viene veduto al Marchese Giovanni Garzoni Venturi e subito dopo la Famiglia Tolomei si estingue.